sabato 30 settembre 2017

LEONARDO SINISGALLI, Lapide






Lapide








Non è un orto
o un giardino
il cimitero
dove io sono sepolto.
È un luogo assorto,
un muro.
Ogni bene è scontato,
ogni debito pagato
e il nome tutelato.
Mio amico, fratello
contami i vecchi giuochi,
il fumo, i fuochi antichi.
Prendi di me l'effige,
le rughe, la fuliggine,
le lacrime, la ruggine.
Non è un orto
o un giardino
il cimitero dove io sono sepolto.
È un regno spento, muto.
Qui l'amore è perduto.
Qui la festa è finita.

@@@



It's not a garden
or an orchard
the cemetery
where I am buried.
It is a pensive place,
a wall.
Every good is taken
any debt paid
and protected is the name.
My friend, brother
tell me the old games,
the smoke, the ancient fires.
Get by me the effigy,
the wrinkles,the soot,
the tears, the rust.
It's not a garden
or an orchard
the cemetery
where I am buried.
It's a dumb, lifeless realm,
Here  the love is lost.
Here the feast is over.





sabato 23 settembre 2017

EXILIADA DER SUR, di Violeta Parra, versione di Patricio Manns/ Inti Illimani










Maledico la luna e il paesaggio, / Le valli e i deserti; /
Maledico tutti, morto per morto / E vivo per vivo, dal re al paggio; /
L’uccello col suo piumaggio / Lo maledico per dispetto; / Le aule, le
sagrestie, / Perché mi affligge un dolore. / Maledico la parola "amore"

                                                                                            (Violeta Parra)

Nel capitolo LVIII delle sue Décimas, Violeta parra parla dei suoi viaggi nel sud del Cile, allora la zona più misera e dimenticata del paese; fu durante uno di questi viaggi, in un concerto a Punta Arenas (la città più meridionale del mondo, probabilmente), che accadde il celebre episodio delle donne di un quartiere che le donarono una sedia fabbricata da loro stesse per permettere a Violeta di arrivare al microfono (era alta soltanto 1,49). Violeta Parra, a contatto con la durissima realtà di quelle zone, prese a sentirsi come una vera e propria esiiata, come esiliati erano coloro che vi abitavano; immaginò, per amore e solidarietà, di lasciare in ogni luogo, in ogni villaggio, in ogni mare, un pezzo di se stessa. Un vero e proprio smembramento, dal quale Patricio Manns, un anno prima che Violeta si suicidasse, trasse questa indimenticabile canzone.

tratto da https://www.antiwarsongs.org





Un ojo dejé en Los Lagos
por un descuido casual
el otro quedó en Parral
en un boliche de tragos
recuerdo que mucho estrago
de niña vio el alma mía
miserias y alevosías
anudan mis pensamientos
entre las aguas y el viento
me pierdo en la lejanía.

Mi brazo derecho en Buín
quedó, señores oyentes
el otro en San Vicente
quedó, no sé con qué fin
mi pecho en Curacautín
lo veo en un jardincillo
mis manos en Maitencillo
saludan en Pelequén
mi falda en Perilauquén
recoge unos pececillos.

Se m’enredó en San Rosendo
un pie el cruzar una esquina
el otro en la Quiriquina
se me hunde mares adentro
mi corazón descontento
latió con pena en Temuco
y me ha llorado en Calchuco
de frío por una escarcha
voy y enderezo mi marcha
a la cuesta ‘e Chacabuco.

Mis nervios dejo en Granero

la sangr’en San Sebastián
y en la ciudad de Chillán
la calma me bajó a cero
mi riñonada en Cabrero
destruye una caminata
y en una calle de Itata
se me rompió el estrumento
y endilgo pa Nacimiento
una mañana de plata.

Desembarcando en Riñihue
se vio a la Violeta Parra
sin cuerdas en la guitarra
sin hojas en el colihue
una bandá’ de chirigües
le vino a dar un concierto
desembarcando en Riñihue
se vio a la Violeta Parra.

Desembarcando en Riñihue
se vio a la Violeta Parra










L'ESILIATA DEL SUD



Un occhio lo lasciai a Los Lagos 
per un disguido casuale;
l'altro rimase a Parral
dentro una osteria.
Ricordo quante stragi fin da bambina
ha visto l'anima mia:
miseria e tradimenti
s'intrecciano ai miei pensieri,
e tra le acque e il vento
mi perdo nella lontananza.

Il mio braccio destro rimase
a Buin, signori ascoltatori
e l'altro a San Vincente
non so proprio perché.
Il petto a Curacautín
lo vedo in un giardinetto,
le mani a Maitencillo
salutano Pelequén,
La  mia camicetta a Perquilauquén
fa da casa ai pesciolini

Mi si impigliò a San Rosendo
un piede attraversando la strada
e l'altro nella Quiriquina
mi sprofondò in alto mare.
Il mio cuore scontento
batté con pena a Temuco
e per il freddo ha pianto a Calbuco
solo per  per una gelata.
Vado e riprendo la strada
verso l'erta di Chacabuco.

Lascio i miei nervi a Graneros
il sangue a San Sebastián,
e nella città di Chillán
la calma mi scese a zero.
I miei reni a Cabrero
li distrugge una camminata
e in una strada di Itata
mi si spezzò lo strumento.
E tiro dritto per Nacimiento 
in un mattino d'argento.

Mentre sbarcava a Riñihue
hanno visto Violeta Parra
senza corde nella chitarra
senza foglie nel coligue
Uno stormo di fringuelli
venne per farle un concerto.
Mentre sbarcava a Riñihue
hanno visto Violeta Parra.

Mentre sbarcava a Riñihue
han novisto Violeta Parra. 







giovedì 21 settembre 2017

LEONARDO SINISGALLI, La vigna vecchia, trad.Alessandro Pancirolli, The old vineyard






La vigna vecchia




Mi sono seduto per terra

accanto al pagliaio della vigna vecchia.


l fanciulli strappano le noci

dai rami, le schiacciano tra due pietre.

io mi concio le mani di acido verde.

mi godo l'aria dal fondo degli alberi






 The old vineyard


I sat on the ground  

next to the haystack of the old vineyard.

Children tear the walnuts 

from the branches,  crack them between two stones.

I soil my hands  of green acid

enjoing the air from the bottom of trees.



venerdì 15 settembre 2017

THE CARPET CRAWLERS

Risultati immagini per CARPET CRAWLERS

The carpet crawlers heed their callers
We've got to get in to get out
We've got to get in to get out
We've got to get in to get out

martedì 12 settembre 2017

Tutto è triste.,Hilda Hilst, traduzione Alessandro Pancirolli





                                                          Tutto è triste...


Tutto è triste. Triste come noi
Vivi assenti, aspettando ogni giorno
Il presente immutabile.
Tutto è triste. Triste come me
Antica di carezze
Di occhi e lamenti
Lenta nel mio andare, lenta
Sorella
Di qualche canto di uccello
Del silenzio sulla nave, sorella.
Andiamo, amore.
A salire e scendere fiumi
Camminare le strade
Baciare
Amare come le fiere
Ridere quando tramonta.
E quando ci stanchiamo
Ci avviciniamo immensi
Nella pianura vuota di ricordi.








domenica 10 settembre 2017

Here I am, CHARLES BUKOWSKY



eccomi qua..
già ubriaco alle 3 del mattino finita la 2nda bottiglia
di vino.  Ho scritto dodici -15 pagine
di poesie
un vecchio
pazzo per la carne delle ragazze in questo
crepuscolo che muore
il fegato ormai andato
i reni quasi
il pancreas distrutto
la pressione alle stelle


mentre tutta la paura degli anni sprecati
se la ride tra le dita dei piedi
nessuna donna vivrà con me
nessuna Florence Nightingale per guardare
insieme il Johnny Carson show


se mi venisse un colpo rimarrei steso qui per
sei giorni, i miei tre gatti affamati  che mi strappano la carne
dai gomiti, dai polsi, dalla testa

la radio  suona musica classica...

Mi sono ripromesso di non scrivere mai poesie sui vecchi
ma questa è troppo divertente, lo sai, scusabile, per-
chè è passato molto tempo  da quando ho usato me stesso e ce n'è
rimasto ancora molto
qui alle 3 di mattina  prenderò questo foglio dalla
macchina da scrivere
mi verserò un altro bicchiere
scriverò
fai l' amore sulla fresca pagina bianca

forse tornerà la
fortuna

prima per
me

dopo per
te.






first for
me

later
for you.

venerdì 1 settembre 2017

BATH

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BATH
by Amy Lowell

The day is fresh-washed an fair, and there is a smell of tulips and narcissus in the air.
       The sunshine pours in at the bath-room window and bores through the water in the bath-tub
in lathes and planes of greenish-white. It cleaves the water into flaws like a jewel, and cracks it to
bright light.
        Little spots of sunshine lie on the surface of the water and dance, dance and their reflections
wobble deliciously over the ceiling; a stir of my finger sets them whirring, reeling. I move a foot
and the planes of light in the water-jar. I lie back and laugh, and let the green-white wae, the sun-
flawed beryl water, flow over me. The day is almost too bright to bear, the green water covers me
from the too bright day. I will lie here awhile and play with the water and the sun spots. The sky is
blue and high. A crow flaps by the window, and there is a whiff of tulips and narcissus in the air.


BATH

La giornata è fresca e serena, e c'è un profumo di tulipani e narcisi nell'aria.
      Il sole si riversa sulla finestra del bagno e si insinua  nell'acqua della vasca in forme aeree
e sottili bianco-verdi. Esso fende l'acqua e la fa brillare come un gioiello, e la incrina in
splendida luce.
       Piccole chiazze di sole giacciono sul velo dell'acqua e danzano, danzano, e il loro riflesso
fluttua deliziosamente sul soffitto; una mossa del mio dito le fa girare, vorticare. Muovo un piede
e con esso i riflessi lucenti nella brocca dell'acqua. Mi stendo indietro e rido, e lascio la bianco-
verde acqua, l'assolata acqua fluire sopra di me. Il giorno è quasi troppo luminoso da sopportare,
l'acqua verde mi protegge dal troppo chiaro giorno. Giacerò qui per un po' e giocherò con l'acqua
e i riflessi del sole.
Il cielo è blu e alto. Un corvo vola oltre il vetro, e c'è un sentore di tulipani e narcisi nell'aria.

Traduzione (faticosissima) di Ipazia